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Progettazione Sociale e Fondazioni: Una visione strategica per il successo

In questo articolo esploreremo alcune dinamiche attuali sul mondo della progettazione sociale, con un focus sugli enti erogativi, fondazioni ed enti filantropici. L’articolo del prossimo mese sarà invece centrato su una serie di indicazioni pratiche ed operative per scrivere progetti di successo.

 

Nel mondo del terzo settore, la progettazione sociale non dovrebbe essere vista solo come un esercizio tecnico per accedere a fondi, ma piuttosto come un processo strategico per coinvolgere gli enti finanziatori e costruire con loro relazioni durature. Come sottolinea Kay Sprinkel Grace: "Donors do not give to organisations because organisations have needs; they give because organisations meet needs.": la chiave del successo nella scrittura di un progetto non è concentrarsi sulle necessità dell'organizzazione, ma sulla capacità di rispondere ai bisogni reali della comunità e di comunicarlo in modo chiaro, semplice ed efficace.


I finanziatori: partner di impatto

Un errore comune nel settore nonprofit è considerare i finanziatori semplicemente come fonti di risorse economiche. In realtà essi sono attori chiave del cambiamento e desiderano vedere un impatto concreto che deriva dal contributo che apportano. La progettazione sociale dovrebbe quindi essere capace di costruire un dialogo con questi enti verso lo sviluppo di un ecosistema collaborativo.

Ecco alcune indicazioni per rafforzare questo legame:

· dare valore agli outcome, non solo agli output: il finanziatore non è interessato solo alle attività realizzate, ma ai cambiamenti concreti che esse producono. Comunicare chiaramente l’impatto di un progetto è essenziale per costruire e rafforzare la fiducia;

· raccontare storie di trasformazione: i dati sono importanti, ma le storie lo sono ancora di più. Le esperienze dei beneficiari che hanno vissuto un cambiamento concreto grazie ai progetti rappresentano un potente strumento di connessione;

· dimostrare trasparenza e sostenibilità: i finanziatori vogliono essere certi che le loro risorse siano utilizzate in modo efficace. Fornire report chiari e aggiornamenti periodici, costruire budget reali e ben bilanciati, aiuta a rafforzare la credibilità dell'organizzazione e a migliorare il dialogo tra le parti.


Il ruolo delle fondazioni e le sfide del grant-making

Tra gli enti finanziatori un’attenzione particolare meritano le fondazioni (bancarie, d’impresa e familiari) che stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale nella sostenibilità del Terzo Settore. Tuttavia, l’aumento delle candidature ai bandi ha generato nuove sfide e molti enti erogatori, invece di rivedere la propria strategia di finanziamento, hanno introdotto requisiti complessi e talvolta poco chiari, rendendo più difficile la partecipazione di organizzazioni più piccole o con meno risorse.

Questo approccio rischia di:

  • escludere progetti validi e innovativi;

  • creare un sistema inefficace e inefficiente;

  • aumentare la competizione senza valorizzare la qualità progettuale.

 

Nel report Breaking the Starvation Cycle di Humentum del 2022 emerge come le organizzazioni della società civile non sono adeguatamente supportate dagli attori filantropici i quali, copiando i modelli di finanziamento degli attori pubblici, vincolano le loro risorse a progetti, liste di attività, KPI (Key Performance Indicators), non permettendo alle organizzazioni di rafforzarsi e alimentando una cultura del controllo esplicitata in forme di rendicontazione onerose, focalizzate quasi esclusivamente sul controllo formale. Nonostante le buone intenzioni, fa fatica ad emergere una strategia erogativa capace di superare la competizione. Ancora non si vede un processo di grant-making più logico ed efficace.


Verso un nuovo approccio strategico della filantropia

Per costruire un ecosistema virtuoso c’è bisogno di enti non profit più preparati e allineati agli obiettivi dei finanziatori perché questo può ridurre significativamente il carico di lavoro nella fase di selezione dei bandi e migliorare la qualità complessiva delle proposte future.  Ma gli enti erogatori, le fondazioni in primis, possono fare la differenza non solo attraverso i finanziamenti, ma anche fornendo strumenti di supporto e miglioramento per le organizzazioni che operano sul territorio, favorendo un dialogo aperto e costruttivo. E’ necessario un passaggio da un paradigma di finanziamenti vincolati a bandi e progetti di breve periodo, che rendono le organizzazioni deboli, in perenne starvation cycle (ciclo della fame), a finanziamenti orientati a processi per il raggiungimento di missioni, attraverso il supporto alle organizzazioni (definito a livello internazionale core funding o organisational development).

In sintesi, per rendere il sistema di grant-making più efficace, sarebbe opportuno:

  • specificare con chiarezza chi si intende sostenere e per quali obiettivi

  • eliminare barriere burocratiche superflue, che penalizzano realtà emergenti capaci di generare impatto

  • favorire un sistema di finanziamento più accessibile e inclusivo

 

Un approccio più strategico e collaborativo può rafforzare l’intero settore e contribuire a una filantropia più forte, resiliente e innovativa. Il cambiamento deve passare dalla costruzione di relazioni basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Solo così il settore nonprofit potrà evolversi e rispondere in modo efficace alle sfide del futuro.


Andrea Sebastiani

Tersa - Area Progettazione Sociale

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