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Grant writer: consigli pratici per scrivere un progetto di successo

  • chiamontesano
  • 8 apr
  • Tempo di lettura: 4 min

La progettazione sociale è una competenza essenziale per le organizzazioni nonprofit che desiderano accedere ai finanziamenti, alle opportunità della filantropia istituzionale e realizzare iniziative di impatto. Tuttavia, molte organizzazioni commettono errori comuni che possono compromettere le loro possibilità di successo. Questa guida desidera condividere e fornire alcuni consigli pratici per scrivere progetti efficaci e aumentare le probabilità di ottenere finanziamenti.

  1. Innovazione: la progettazione sociale interviene su problemi umani che, per loro natura, sono complessi, dinamici e in continua evoluzione. Un’idea progettuale innovativa non significa necessariamente creare qualcosa di completamente nuovo, ma deve saper combinare nuove prospettive, approcci e metodologie rispetto a ciò che già esiste. L'innovazione richiede da parte del progettista un atteggiamento aperto alla ricerca continua per leggere e interpretare i bisogni reali delle persone che vivono in contesti mutevoli. Un progetto è innovativo se è concreto (capace di rispondere a un bisogno reale e avere il potenziale di generare cambiamenti significativi), scalabile (è capace di poter essere replicato o ampliato in altri contesti), sostenibile (deve avere una strategia per mantenersi attivo nel tempo, anche oltre il finanziamento iniziale). Ecco alcuni suggerimenti per costruire idee progettuali innovative: analizzare il contesto e i bisogni per scoprire i problemi non ancora affrontati o migliorabili; studiare le buone pratiche per guardare cosa funziona in altri progetti simili e trovare modi per adattarli e migliorarli; collaborare con esperti e stakeholder: partner e collaboratori possono offrire punti di vista e competenze complementari. Tecniche quali focus group, interviste, sondaggi sono strumenti utili per raccogliere e sistematizzare queste informazioni.

  2. Parti da ciò che conosci: uno degli errori più comuni è puntare subito a bandi di grandi fondazioni internazionali o programmi europei molto complessi. Sebbene possano sembrare opportunità interessanti, anche per le dimensioni economiche del finanziamento, richiedono un livello di esperienza e risorse che non sempre un'organizzazione medio-piccola possiede. Il consiglio è di iniziare con fondazioni locali, regionali e nazionali. Questi bandi sono spesso più accessibili e permettono di costruire esperienza nella gestione dei progetti e un curriculum professionale come organizzazione. Avere un track record solido con finanziamenti minori può facilitare l’accesso a bandi più grandi in futuro.

  3. Pianifica con cura: scrivere un progetto richiede tempo e organizzazione. Spesso si tende a sottostimare il tempo necessario per la redazione e la raccolta della documentazione, portando a stress e proposte di bassa qualità. L’elaborazione di un progetto (compresa la costruzione della rete del partenariato) non richiede meno di 1-2 mesi. La pianificazione è un passaggio chiave che permette di trasformare le idee in azioni concrete e che deve avere il suo tempo. Consiglio: crea un calendario realistico con obiettivi intermedi e rispetta le scadenze. Meglio concedersi più tempo del necessario piuttosto che arrivare di corsa alla deadline.

  4. Conosci il Finanziatore: ogni finanziatore ha una missione e obiettivi specifici. Presentare un progetto generico, copiato da precedenti proposte, riduce drasticamente le probabilità di successo. Un consiglio è di studiare attentamente il profilo del finanziatore, i progetti che ha già finanziato e le sue linee guida. In questo modo la proposta che presenterai sarà allineata con i suoi obiettivi. Chi scrive un progetto deve comprendere non solo i bisogni della propria organizzazione, ma anche quelli dei finanziatori.

  5. Scrivi in modo chiaro e conciso: i valutatori dei bandi leggono decine, se non centinaia, di proposte. Un testo confuso o prolisso rischia di essere scartato rapidamente. Il consiglio è di utilizzare un linguaggio chiaro, evitando tecnicismi, assicurandosi che ogni parte della proposta aggiunga valore e sia facilmente comprensibile anche da chi non è del tuo settore.

  6. Metti in Evidenza l’Impatto: il finanziatore vuole sapere quale impatto avrà il loro investimento. Non basta descrivere l’attività, bisogna dimostrare i risultati attesi e come il progetto genererà cambiamenti concreti. E’ opportuno allora utilizzare dati e metriche che permettono di descrivere i cambiamenti perseguiti. Se possibile è bene includere casi studio o testimonianze per dimostrare l’efficacia dell’approccio proposto. Un progetto senza dati, rischia di essere soltanto un insieme di buone intenzioni.

  7. Equilibrio nelle risorse economiche: uno degli aspetti chiave nella progettazione sociale è la gestione del budget. Un finanziatore vuole vedere un’allocazione chiara e strategica delle risorse. Il consiglio è di indicare importi realistici, evitando sia di sottostimare le spese (mettendo a rischio la sostenibilità del progetto) sia di sovrastimare (rischiando di sembrare poco credibile). Anche se spesso bisogna fare i conti con vincoli di budget indicati dal finanziatore che sembrano non conoscere i costi reali del personale.

Scrivere un progetto di successo non è solo una questione di tecnica, ma un processo che combina visione strategica, conoscenza approfondita del contesto e capacità di innovazione. Un buon progetto non è solo un documento ben scritto, ma uno strumento per generare cambiamento reale, attrarre risorse e costruire alleanze. Chi si occupa di grant writing allora non è solo un redattore, ma un facilitatore di sviluppo, un interprete dei bisogni e un costruttore di opportunità. Giuseppe De Rita ci ricorda che "Il vero sviluppo nasce dalla capacità di leggere la realtà, di adattarsi al cambiamento e di dare risposte nuove ai bisogni emergenti." La progettazione sociale è proprio questo: un processo di lettura, interpretazione e trasformazione, capace di tradurre idee in impatto concreto e di trasformare la ricerca di fondi in un’occasione per generare valore condiviso. Un impegno e un dovere per chi fa questo lavoro.

 

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