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4 Strategie per rispondere al blocco di Meta per gli annunci sui temi sociali

  • chiamontesano
  • 5 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

Se nelle ultime settimane hai provato a lanciare una campagna su temi sociali, politici o di advocacy su Facebook o Instagram, hai ricevuto una risposta: "Inserzione Rifiutata".

Non sei solo. Da fine ottobre 2025, Meta ha di fatto sospeso a tempo indeterminato tutte le inserzioni relative a temi sociali, elezioni o politica nell'Unione Europea.

Il vecchio metodo di "ottenere l'autorizzazione" e usare la "Categoria Speciale" non esiste più. Il panorama è cambiato da un giorno all'altro, lasciando ONG, no-profit e movimenti nell'impossibilità di promuovere le proprie cause.

Ma perché è successo? E, soprattutto, cosa si può fare ora? Il perché del blocco: il TTPA e la reazione di Meta Il colpevole ha un nome: TTPA (Transparency and Targeting of Political Advertising).

Si tratta di un nuovo, stringente regolamento dell'Unione Europea pensato per disciplinare la pubblicità politica e prevenire la disinformazione. Tra le altre cose, il TTPA impone:

  1. Divieto di Micro-Targeting: Vieta l'uso di dati personali sensibili (come opinioni politiche, orientamento sessuale, salute, etnia) per profilare gli elettori.

  2. Obblighi di Trasparenza Estremi: Richiede alle piattaforme di rendere pubblici enormi volumi di dati su ogni singola inserzione (chi ha pagato, quanto, a chi era diretta, con quali criteri).

Di fronte a questi requisiti, Meta ha preso una decisione drastica. Invece di tentare di costruire un sistema complesso e legalmente rischioso per adeguarsi al TTPA, ha scelto l'opzione più sicura per il proprio business: premere il pulsante "OFF" sull'intera categoria nell'UE.

Importante: Non puoi "superare" questo blocco. Non esiste un modulo da compilare, un documento da inviare o un appello da vincere. È una decisione di policy a livello continentale. Quali ads vengono bloccate esattamente?

La definizione di "tema sociale" di Meta è notoriamente ampia e ora l'algoritmo ha l'ordine di non correre rischi. Se un'inserzione assomiglia anche lontanamente a un tema sociale, viene bloccata.

Questo include (ma non si limita a):

  • Diritti civili e sociali: Parità di genere, diritti LGBTQ+, giustizia razziale, immigrazione.

  • Ambiente e Clima: Petizioni contro il cambiamento climatico, sostenibilità, energie rinnovabili (se trattate in ottica di dibattito).

  • Politica ed Elezioni: Qualsiasi riferimento a partiti, candidati, leggi o riforme.

  • Salute pubblica: Dibattiti su sanità, vaccini, riforme sanitarie.

  • Economia: Discussioni su tasse, salario minimo, disuguaglianza economica.

Il blocco si applica anche a contenuti che prima passavano, come la raccolta fondi per una causa sociale o la promozione di una petizione. La strategia deve cambiare.

Per ora, il sistema di filtraggio di Meta è ancora prevalentemente automatico e basato su algoritmi, il che significa che in molti casi è ancora possibile continuare con alcune attività, anche se con maggiore attenzione. Non è escluso che in futuro vengano introdotte revisioni manuali più stringenti.


Vale la pena notare che Google aveva già introdotto cambiamenti simili per la pubblicità politica e sociale nel 2024, sebbene con meno clamore e un impatto percepito minore. Questo da un lato suggerisce una tendenza generale delle grandi piattaforme a inasprire le normative in questo ambito per disorientare il legislatore, dall’altro il loro l’intento più o meno dichiarato di non voler rinunciare agli introiti di questa attività provenienti dalle organizzazioni politiche e non profit (un giro d’affari che vale oltre 1 miliardo di euro all’anno solo in Italia).


È quindi giunto il momento di riconoscere che la dipendenza esclusiva da Meta per la diffusione dei messaggi non è più sostenibile ed è cruciale trovare soluzioni alternative e diversificate.


Modificare il testo o l’immagine di un'inserzione può talvolta portare a piccoli miglioramenti, ma non è la soluzione definitiva.

Inoltre, nel lungo periodo, il rifiuto delle inserzioni può avere conseguenze ben più gravi: può portare progressivamente a una serie di restrizioni e, in ultima istanza, al blocco definitivo dell'account. Questa eventualità comporta la perdita completa dell'accesso alla piattaforma e a tutti i servizi ad essa correlati, rendendo impossibile qualsiasi futura operazione. È pertanto consigliabile aderire alle linee guida e ai termini di servizio per evitare simili spiacevoli inconvenienti e mantenere attiva e funzionale la propria presenza online.

È fondamentale adottare un approccio strategico più ampio che non si basi solo sul "boost". 

Ecco 4 alternative concrete da implementare subito. 1. Ritorno all'organico: Content is king (di nuovo)

Se non puoi pagare per la distribuzione, devi creare contenuti che le persone vogliono distribuire per te.

  • Formato Video Breve (Reels): È il formato con la più alta portata organica. Crea contenuti potenti, emotivi e informativi che le persone vogliano condividere nelle loro storie.

  • Infografiche e Caroselli "Salvabili": Crea post che educhino il pubblico su un problema. Se un utente "salva" il tuo post, l'algoritmo lo premia.

  • Community Management: Investi tempo nel rispondere ai commenti, creare dibattito e usare le Storie con sticker interattivi (sondaggi, domande) per tenere alto l'engagement. L'algoritmo premia gli account che creano conversazione.

2. Il workaround: creator e ambassador

Questa è la strategia più potente per aggirare il blocco. Meta ha bloccato le inserzioni, non la capacità delle persone di parlare.

  • Identifica creator e influencer: Trova persone (grandi o piccole) allineate con la tua causa.

  • Sponsorizza loro, non il post: Invece di dare soldi a Meta per un "boost", paga un creator per produrre un contenuto organico sulla tua causa. La loro portata (spesso più autentica e fidata) farà il lavoro che prima faceva l'inserzione.

  • Usa il Branded Content: Se il creator usa lo strumento di Branded Content, tu avrai accesso alle statistiche.

3. Ambiguità strategica 

L'obiettivo è creare un'inserzione che superi il filtro algoritmico per poi portare l'utente fuori dalla piattaforma.

  • L'inserzione (generica): Crea un'inserzione "pulita" che promuove la tua organizzazione. Esempio: "Sostieni il nostro lavoro per un futuro migliore" o "Scopri i nostri valori". Evita qualsiasi parola chiave sensibile (clima, diritti, etc.).

  • La Landing Page (specifica): L'inserzione porta a una pagina sul tuo sito web. È qui che presenti la tua petizione, la tua raccolta fondi o il tuo messaggio politico.

4. Diversificazione reale

Ne avevamo già parlato: questo blocco è la prova definitiva che non puoi costruire la tua strategia di comunicazione su un'unica piattaforma che non controlli. È davvero importante diversificare i media su cui si è presenti, come ad esempio iniziare a testare Tik Tok, YouTube o le Newsletter. La tua mailing list è infatti l'unico canale che possiedi davvero. Usa tutti gli altri canali con un unico obiettivo: far iscrivere le persone alla tua newsletter.

Un nuovo inizio, non la fine

Il blocco di Meta non è la fine delle campagne online. Significa che dobbiamo essere più creativi, più strategici e più focalizzati sulla qualità del messaggio e sulla costruzione di una community reale, invece di affidarci semplicemente a un budget pubblicitario.


 
 
 

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